TECNICA

 

 
Tecnica con sentimento (2) 

Creare immagini che parlano da sole

 

 

 

 

Ogni volta che vedrete qualcosa che valga la pena di essere incluso nel vostro album, siate sicuri che sarà già stato fotografato da molti altri prima di voi e probabilmente sarà familiare a coloro cui farete vedere le vostre immagini. Quindi fermatevi a riflettere un attimo prima di scattare, poi cercate di inquadrare il vostro soggetto da una prospettiva che sia insolita. Se vi inginocchierete per esempio è possibile che vi si presenti un aspetto nuovo ed interessante. Ancora di più se cercherete di osservare la scena dall'alto, quando ciò è possibile. Persino la Torre di Pisa potrebbe presentare un aspetto completamente nuovo e fuori del comune da queste prospettive insolite (ma sarà difficile salirvi).

In fondo la differenza principale tra il "fotografo della domenica " ed il dilettante evoluto o il professionista che ci sa fare, è proprio questa: i più bravi riescono a cogliere aspetti diversi ed insoliti anche di soggetti apparentemente banali, cosa certo non facile, ma che si può raggiungere se ci si abitua a vedere il mondo con "occhio fotografico" 
Le migliori fotografie sono sempre quelle diverse, quindi cercate soggetti insoliti, prospettive originali e condizioni di luce particolari. E' un errore ad esempio metter via la macchina fotografica quando è notte o quando piove. Molte ottime foto sono state riprese (ma è soltanto un esempio) usando i riflessi di una pozzanghera dopo un acquazzone o sfruttando un raggio di luce particolare che filtrava da una nuvola.

IMMAGINI CHE PARLANO DA SOLE

Ricordatevi che anche la fotografia è tecnica con sentimento, nel senso che è indispensabile saperne il più possibile, ma quello che più conta è che il vostro soggetto vi ispiri, vi dica qualcosa e che voi siate in grado di comunicare questa "emozione" tramite la vostra foto anche agli altri. La sensibilità putroppo non si può insegnare (magari!), anche e soprattutto la sensibilità fotografica, per cui torniamo agli aspetti tecnici, consigliandovi soltanto di osservare le opere dei grandi nomi della fotografia cercando di carpirne i segreti. Ripetiamo l'invito che abbiamo fatto all'inizio: per favore non riprendete nessuno impalato davanti alla macchina fotografica. 
Se vi costringessero puntandovi contro un'arma da fuoco, fingete di scattare, gridate: fatta!!! e scattate poi un attimo dopo, quando tutti si staranno già muovendo per andarsene; otterrete senza alcun dubbio una fotografia più interessante.

Non lasciatevi intimidire dalle storiche frasi: "Non sprecare la pellicola per me... ", "Aspetta, non sono pettinata... ", "Un momento io vengo meglio di profilo! "... e così via! Scattate di sorpresa, scattate quando vedete i vostri familiari o amici, naturali, intenti a fare qualcosa che li interessa. Non lasciateli dirigere e fare i registi, così come non dovete condizionarli dicendo loro continuamente.- "Fermati, girati così, fai un passo indietro, fanne uno avanti... finireste per innervosire il vostro soggetto.
La fotografia è anche azione specie quando fotograte i vostri cari. Che siano i bambini che giocano, (errore gravissimo quello di gridare ai bambini: "stai fermo, mettiti così, ridi, vai indietro... "), che sia vostra moglie che legge sotto l'ombrellone o la compagnia di amici che fa un'escursione in montagna, (o anche degli estranei) tenete presente che solo se agiscono sono interessanti, se no può non valere la pena di fare clic!

SENZA DIDASCALIE

Quando scattate un'immagine ricordatevi anzitutto che essa deve parlare da sola. Un buon esercizio è quello di fingere che sia destinata alla pubblicazione su una rivista che non usa didascalie di accompagnamento. Se avrete saputo cogliere il momento adatto ed avrete operato nel modo migliore state certi che quel che l'immagine avrà da dire lo comunicherà da sola senza alcuna altra spiegazione, ma, per poter ottenere questo risultato, in 99 casi su 100 il rimedio è uno solo: avvicinarsi a quello che avrete scelto come il vostro soggetto. Chiedetevi al momento dello scatto se quanto gli sta attorno sia veramente utile o soltanto un elemento secondario. Il buon senso e la pratica vi daranno la risposta giusta. La semplicità è un'altra "regola" aurea per fare ottime fotografie.

L'occhio si stanca facilmente e viene distratto se nell'immagine compaiono troppi elementi, soprattutto in modo disordinato. Deve potersi fermare su qualcosa di veramente interessante e non vagare da un punto all'altro senza riferimenti precisi. Ciò richiede che al momento della ripresa si facciano delle scelte a volte anche drastiche. "Centro di interesse" è un'espressione comune in ogni arte compositiva e pertanto è valida anche in campo fotografico. Ma, attenzione, non si tratta del centro dell'immagine, è semplicemente il punto che principalmente attira l'attenzione dell'osservatore che non deve anzi mai essere al centro, ma piuttosto spostato verso uno degli angoli. Talvolta poi non è nemmeno un punto perfettamente individuabile, ma tutta una zona. In ogni caso il fotografo intelligente manterrà all'interno della immagine pochi elementi e ben ordinati in modo da conferire alle sue fotografie quella semplicità che è alla base della efficacia attrattiva e descrittiva.

 

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