Le prime fotocamere
digitali anni fa assomigliavano più a dei robot dotati di televisore
che a vere macchine fotografiche. Erano scatole metalliche sgraziate,
ingombranti e dai risultati veramente pessimi. Ma l'evoluzione
dell'elettronica è avvenuta a passi giganteschi ed in tempi brevissimi,
tant'è che oggi ad una macchina fotografica che al posto della
pellicola ha sensori e microchip, si può chiedere moltissimo,
sicuramente più di quanto la fotografia tradizionale su pellicola era
in grado di dare.
Sulla fortissima spinta commerciale impressa dalle case costruttrici la
qualità delle 'elettroniche' è diventata molto elevata e nel contempo
è aumentata l'attenzione del pubblico, anche quello degli intenditori.
Uno dei regali di Natale più acquistati è ormai da diversi anni
proprio la macchina fotografica digitale, che ha conquistato il mercato
in pochissimo tempo relegando in soffitta macchine a pellicola
eccezionali come ad esempio la Nikon F6, una professionale modernissima
ma nata già vecchia perchè a pellicola e proprio nel momento più
infelice, quello in cui le digitali vincevano la loro battaglia.
La scelta dei costruttori vecchi e nuovi che si sono buttati a capofitto
sul mercato del digitale, di diversificare la produzione si è rivelata
poi vincente:
fascia medio-bassa con macchine fotografiche semplici da usare e di
basso costo destinate a chi fa solo qualche foto ogni tanto,
macchine consumer medie, con caratteristiche adatte ad un pubblico di
fotoamatori evoluti (sono in genere quelle che ancora oggi somigliano di
più alle fotocamere tradizionali a pellicola)
e macchine superprofessionali, per lavori giornalistici e specialistici
di altissima qualità con costi spesso elevati.
E tuttavia con
l'aumentare della qualità tecnica le differenze si sono assottigliate,
tanto che oggi è difficile trovare macchine digitali pessime, almeno
tra le grandi marche.
Intanto per chi, come noi, è nato... con la reflex in mano, a pellicola
naturalmente e tutta manuale, l'avvento delle fotografia digitale è
stato, inutile negarlo, uno schoc, una vera e propria rivoluzione
copernicana che ha cambiato in modo irreversibile come intendere e come
fare fotografia.
Perchè la fotografia digitale, che ci piaccia o no, abbia scalzato,
ormai per sempre, la fotografia tradizionale ai sali d'argento, è
semplice da capire: la sua grande dote è stata ed è quella
dell'immediatezza e della praticità.
Basta scattare la foto e la si può rivedere subito, sia sul piccolo
schermo della stessa macchina fotografica, che sul computer. La si può
correggere ed elaborarla, memorizzarla su supporti magnetici o ottici,
inviarla a chi si vuole tramite internet, stamparla più o meno
rapidamente con la propria stampante - e in questo settore i progressi
qualitativi sono stati notevoli - oppure farla stampare da un
laboratorio, con risultati che oggi sono sicuramente di qualità.
Insomma ne abbiamo visto delle belle e ciò che fino a poco tempo fa era
solo fantascienza, è diventata oggi realtà. E probabilmente non è
ancora finita, perchè la tecnica progredisce giorno per giorno e non
solo le nuove macchine fotografiche sono sempre più evolute, ma tablet
e telefonini hanno aperto un nuovo capitolo, quello della fotografia
universale e di massa.
Quel che conta sono i pixel (ma non solo)
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