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Come fotografare
le
modelle

di Nicola De Gregorio

 

Foto di N. De Gregorio

Parlare di modelle significa naturalmente parlare di donne. E già l'argomento appare di difficile trattazione. Quanti fiumi di parole sono stati spesi su questo delicato tema! Per nostra fortuna ci limiteremo qui solo ad una trattazione della donna quale soggetto fotografico e, ovviamente, senza avere pretesa alcuna di completezza.
E' un soggetto, manco a dirlo, dalle mille sfaccettature, così poliedrico ed affascinante da poter garantire fotografie eccezionali. In questo genere di immagini si spazia dalla più grande sensualità ai più elevati sentimenti e sempre (o quasi) si tratta di un omaggio alla bellezza. Ma anche, lo dicevamo, un soggetto difficile, fotograficamente parlando.

Dopo questa premessa, per così dire filosofica, passiamo alla parte 'pratica'. Di modelle ne esistono fondamentalmente di due tipi: quelle che conosciamo bene (o almeno così si spera) quali mogli, fidanzate, amiche, e quelle che non conosciamo cioè le modelle professioniste o le ragazze incontrate occasionalmente che accettano di prestarsi per qualche scatto. Da escludere naturalmente qualsiasi atteggiamento pappagallesco, in questi casi.

Se la cosa fondamentale per fare delle belle fotografie ad una donna è quella di conoscerne il carattere, nel primo caso dovremmo poter essere avvantaggiati. Ci sono però altri problemi perché ci sentiremo dire frasi come queste: "Ma nooo, così vengo male!" oppure "Non puoi riprendermi da questo lato, si vede il naso troppo grosso…" eccetera. Questo genere di problemi non esiste con la professionista. In questo caso anzi sarà lei ad assumere le varie pose.

Ma dovrete saperla dirigere, altrimenti rischiate che lei, non sapendo cosa fare, si sposti magari proprio una frazione di secondo prima di fare quella che nella vostra mente era già la più meravigliosa foto del secolo.
Bene: il primo insegnamento che se ne trae è che, professionista o no, la modella va guidata e consigliata, dobbiamo essere noi i padroni della situazione e per farlo dobbiamo avere le idee chiare su ciò a cui miriamo.

Ma attenzione: non forzatela ad assumere pose innaturali; piuttosto parlate prima con lei dei risultati che volete raggiungere, illustratele il tipo di fotografie che vorreste fare.

La modella come dicevamo andrebbe conosciuta bene nel suo carattere e nel suo temperamento; per realizzare questo tipo di fotografie bisogna essere psicologi quel tanto da capire che tipo di donna abbiamo di fronte e quali sono i suoi interessi, le sue passioni, i suoi sogni. Solo così riusciremo davvero a tirar fuori il meglio di lei e tutto questo, se saremo bravi, si vedrà nelle immagini. Importante è la gentilezza. Nel dirigerla per fare in modo che atteggiamento, espressione, posa siano quelle che veramente vogliamo, siate sempre gentili quanto basta.

Per chiarire a lei (e soprattutto a voi stessi) cosa volete ottenere è di grande utilità, prima della seduta di ripresa, mostrarle delle belle immagini, simili a quelle che vorreste realizzare. Magari non riuscirete mai a farle uguali…ma sarà certo per lei e per voi un imput formidabile avere dei precisi punti di riferimento. Un consiglio personale che vi dò è quello di usare preferibilmente il bianco e nero nelle vostre riprese. La plasticità che il bianconero conferisce è ineguagliabile e in camera oscura si possono poi fare delle variazioni significative migliorando taglio ed inquadrature.
Sarà anche bene poter disporre di uno specchio sufficientemente grande da sistemare fuori campo davanti alla modella, dove lei possa controllare le pose che assume.

Sta a voi capire se la modella che state riprendendo è impacciata e va quindi consigliata continuamente sulle posizioni da prendere, oppure se le potete dare (com'è nel caso delle professioniste) più mano libera. Ci sono ragazze che hanno una naturale predisposizione per l'obiettivo e con le quali dovete solo limitarvi a scattare dando qualche consiglio ogni tanto e ce ne sono altre che si irrigidiscono e vanno tranquillizzate e guidate. Il consiglio naturalmente è di cercare le prime e di evitare le altre. In ogni caso fatevi vedere sicuri di voi, anche se non lo siete affatto.

Non risparmiate pellicola: ricordate che i primi scatti saranno più o meno inutili, fotograficamente parlando, ma utilissimi invece per fare in modo che il ghiaccio si rompa e che, sia lei che voi, siate i più naturali possibile. Perché è proprio questo che in fin dei conti dovrete raggiungere: la maggiore naturalezza possibile.
In particolare con le dilettanti è inutile voler dar loro un tono forzatamente professionale, molto meglio riprenderle così come sono nella loro genuina spontaneità.

Ma infine quante foto scattare? Dipende. 20, 30, 40…
I professionisti, che hanno a che fare con tempi stretti e modelle costose, scattano moltissime immagini, perché comunque debbono ottenere un risultato valido. In media vi consiglio un intero rullino ma anche meno se vedete che la ragazza comincia a stancarsi e a dare segni di nervosismo. In questo caso sarà molto meglio rimandare la seduta.

Fate attenzione se utilizzerete le fotografie per concorsi, mostre, pubblicazioni o internet, dovrete essere in possesso della cosiddetta LIBERATORIA. Si tratta di una dichiarazione scritta del soggetto ripreso attestante che siete autorizzati a pubblicare la sua immagine. Ve ne suggerisco un tipo di massima che potrà subire le variazioni che riterrete opportune nel vostro caso. (Cliccare QUI).
Non fate i furbi però cambiando cose fondamentali, ricordatevi della privacy e che la legge è dalla parte del soggetto! Finite le foto fatela firmare. Una copia, quella originale la tratterrete voi, un'altra sarebbe buona norma darla alla ragazza.

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