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La Macrofotografia: ovvero come fotografare da (molto) vicino A tutti quelli che fanno fotografie
prima o poi viene la voglia di riprendere qualcosa da molto molto vicino. Diciamo subito
che, ad eccezione di apparecchiature scientifiche speciali, il solo modo che il normale
fotografo, fino a qualche tempo fa, aveva, per ottenere delle macrofotografie (cioè
fotografie molto ravvicinate), era quello di usare una reflex. IL RAPPORTO DI INGRANDIMENTO Un ingrandimento macro viene espresso con la formuletta 1:x, che
rappresenta il rapporto fra la reale grandezza del soggetto (1) e la grandezza della sua
immagine riprodotta sulla pellicola (x); perciò, all'aumentare dei valore di x diminuisce
la dimensione dell'immagine riprodotta sul piano pellicola. Ad esempio, quando una moneta
è riprodotta sulla pellicola mantenendo inalterate le dimensioni, il rapporto macro è di
1: 1, mentre se la stessa immagine è ridotta della metà rispetto alle dimensioni reali
il rapporto è di 1:2. Il rapporto macro definisce anche il rapporto di ingrandimento;
pertanto si parla di massima capacità di ingrandimento di un obiettivo per indicare il
massimo rapporto di ripresa di quell'obiettivo. LE LENTI ADDIZIONALI Con esse si fa in modo che la lunghezza focale dell'obiettivo venga
corretta esattamente come accade a chi porta gli occhiali. Sono delle lenti biconvesse
montate su un apposito supporto che in genere si avvitano direttamente sulla ghiera
portafiltri della macchina fotografica e rappresentano il sistema più semplice ed
economico per ridurre la messa a fuoco minima dell'obiettivo. L'uso di queste lenti non
pregiudica la misurazione esposimetrica TTL e l'automatismo di esposizione. Nel caso dei teleobiettivi sono spesso costituite da due pezzi
distinti. Sono dei tubi particolari di diversa lunghezza che vanno interposti tra
il corpo macchina e l'obiettivo al fine di allungare la distanza tra macchina ed
obiettivo, avvicinando cosi' il soggetto. Con essi si può' ottenere un'ampia gamma di
rapporti di riproduzione, si usano singolarmente o in combinazione, secondo quanto ci si
vuole avvicinare e conservano sia l'automatismo del diaframma che l'accoppiamento
all'esposimetro. E' quindi possibile inquadrare, focheggiare e misurare l'esposizione
nelle migliori condizioni di luminosità, senza dover procedere alla chiusura manuale del
diaframma prima dello scatto. Consentono anche il controllo automatico dell'esposizione
come in una normale fotografia. A tanti vantaggi corrisponde un'unico neo: la perdita di
luminosità dell'obiettivo che ovviamente varia in base alla lunghezza del o dei tubi
usati. Generalmente però essa non è troppo forte e viene ben compensata se le
misurazioni vengono fatte con l'esposimetro della macchina fotografica. IL SOFFIETTO E' senza dubbio il sistema migliore e più professionale per ottenere
delle valide macrofotografie. Anche il soffietto viene montato tra macchina fotografica e
obiettivo, ma a differenza dei tubi di prolunga ha la possibilità di una variazione
continua della distanza dal soggetto al fine di ottenere ingrandimenti più o meno forti
secondo necessità. Data la maggiore complessità della loro costruzione e la versatilità
che offrono i soffietti hanno un costo maggiore dei tubi di prolunga, ma se ne trovano
anche di marche universali. Una semplice rotazione della manopola alla base permette di
sposare avanti o indietro l'obiettivo e di ampliare o ridurre l'estensione del soffietto
ottenendo inquadrature a pieno formato anche dei soggetti più minuti. L'estensione è
variabile con continuità senza interferenze e spesso permette di giungere fino a rapporti
di ingrandimento notevolissimi, perfino 1:23 ed oltre (soggetto 23 volte più grande sulla
pellicola rispetto alle dimesioni reali). Un obiettivo macro è un obiettivo appositamente progettato per
ottenere un'immagine il piu' possibile fedele nelle riprese ravvicinate, elininando le
aberrazioni che nelle distanze di messa a fuoco più ravvicinate negli obiettivi normali
sono molto evidenti. Molti obiettivi macro dispongono di particolari ghiere di
allungamento che consentono, entro certi limiti, di evitare l'uso di tubi o soffietti.
L'unione di un obiettivo progettato per riprese macro e di tubi di prolunga o meglio di un
soffietto però costituisce il sistema migliore e più professionale per effettuare
riprese macro di grande fedeltà con immagini nette e precise e fortissimi fattori di
ingrandimento. Chi non vuole o non può affrontare la spesa di un obiettivo macro può ricorrere all'impiego di un obiettivo normale montato rovesciato. In tal modo si minimizzano le aberrazioni alle distanze ravvicinate e si facilita la messa a fuoco da vicino. Per far questo esistono i cosiddetti anelli di inversione dell'ottica che con un apposito attacco consentono di montare l'obiettivo sulla macchina fotografica al rovescio. Questo sistema però non consente di conservare i vari automatismi, nè quello del tempo e del diaframma (che andranno impostati a mano) nè quello dell'autofocus. Il sistema funziona bene con gli obiettivi di focale compresa tra 24 mm. e 50 mm. Con gli obiettivi grandangolari consente di ottenere facilmente rapporti di ingrandimento spinti, senza compromettere la qualità dell'immagine. Non funziona invece con i teleobiettivi e gli zoom. |
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