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La Macrofotografia: ovvero
come fotografare da (molto) vicino

Macrofotografia di una sezione di legno di piopppo (50 ingrandimenti)  
Macrofotografia di una sezione
di legno di piopppo (50 ingrandimenti)

A tutti quelli che fanno fotografie prima o poi viene la voglia di riprendere qualcosa da molto molto vicino. Diciamo subito che, ad eccezione di apparecchiature scientifiche speciali, il solo modo che il normale fotografo, fino a qualche tempo fa, aveva, per ottenere delle macrofotografie (cioè fotografie molto ravvicinate), era quello di usare una reflex.
Oggi, con l'avvento della fotografia digitale, fotografare da molto vicino è diventato più semplice sia perchè con le moderne fotocamere si ha la possibilità di mettere a fuoco anche a pochi centimetri di distanza, sia per il fatto che la visione del soggetto nel display facilita enormemente l'inquadratura. In questo caso sono naturalmente avvantaggiate le fotocamere che hanno lo schermo ruotabile.
Si pu' obiettare però  che la vera macrofotografia è un'altra cosa ed in effetti le possibilià di controllo dell'inquadratura ed i risultati ottenibili con reflex ad obiettivi intercambiabili sono sicuramente superiori.
I normali obiettivi intercambiabili per reflex però hanno in genere una distanza minima di messa a fuoco oltre la quale è impossibile fotografare, pena una pesante sfocatura dell'immagine. Cosa fare allora per correggere la focheggiatura quel tanto che basta per riprodurre nitidamente gli oggetti anche a pochi centimetri di distanza?  I sistemi usati sono fondamentalmente: lenti addizionali, tubi di prolunga, soffietti, anelli di inversione e/o obiettivi macro. Prima id esaminarli però è necessario capire cosa è il rapporto di ingrandimento.

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IL RAPPORTO DI INGRANDIMENTO

Un ingrandimento macro viene espresso con la formuletta 1:x, che rappresenta il rapporto fra la reale grandezza del soggetto (1) e la grandezza della sua immagine riprodotta sulla pellicola (x); perciò, all'aumentare dei valore di x diminuisce la dimensione dell'immagine riprodotta sul piano pellicola. Ad esempio, quando una moneta è riprodotta sulla pellicola mantenendo inalterate le dimensioni, il rapporto macro è di 1: 1, mentre se la stessa immagine è ridotta della metà rispetto alle dimensioni reali il rapporto è di 1:2. Il rapporto macro definisce anche il rapporto di ingrandimento; pertanto si parla di massima capacità di ingrandimento di un obiettivo per indicare il massimo rapporto di ripresa di quell'obiettivo.


Tubi di prolunga e lenti addizionali
Tubi di prolunga e lenti addizionali

LE LENTI ADDIZIONALI

Con esse si fa in modo che la lunghezza focale dell'obiettivo venga corretta esattamente come accade a chi porta gli occhiali. Sono delle lenti biconvesse montate su un apposito supporto che in genere si avvitano direttamente sulla ghiera portafiltri della macchina fotografica e rappresentano il sistema più semplice ed economico per ridurre la messa a fuoco minima dell'obiettivo. L'uso di queste lenti non pregiudica la misurazione esposimetrica TTL e l'automatismo di esposizione.
Per incrementare il contrasto dell' immagine e minimizzare le riflessioni le moderne lenti addizionali dispongono tutte di un particolare trattamento antiriflesso e spesso sono costruite a strati o con elementi apocromatici in grado di assicurare un'elevata qualità di immagine.

Nel caso dei teleobiettivi sono spesso costituite da due pezzi distinti.
Nel corredo di un fotografo comunque sarà sufficiente averne tre: da 1, 2 e 3 diottrie. Con esse si sarà in grado di affrontare velocemente ogni situazione di fotografia ravvicinata fino ad un rapporto di ingrandimento di 1:1.

Basterà fissarle davanti all'obiettivo ed avvicinarsi al nostro soggetto. Per mettere a fuoco ci si potrà semplicemente avvicinare o allontanare fino a che l'immagine non sarà nitida. Utilizzando le lenti addizionali  è inoltre possibile realizzare fotografie a distanze ravvicinate usando lo zoom in condizioni di ripresa normali, ma avendo a disposizione un'area maggiore in cui possono essere scattati i primi piani. Costituiscono la scelta ideale per la borsa del fotografo viaggiatore.
La resa delle lenti è leggermente inferiore rispetto a quella che si puo' avere con i tubi di prolunga o i soffietti, dal momento che non si fa che aggiungere un'altra lente al complesso di lenti dell'obiettivo, apportando così involontariamente qualche minima distorsione all'immagine. Nell'uso comune però tutto questo non costituisce un problema, particolarmente se le lenti non sono i classici fondi di bottiglia.

I TUBI DI PROLUNGA

Sono dei tubi particolari di diversa lunghezza che vanno interposti tra il corpo macchina e l'obiettivo al fine di allungare la distanza tra macchina ed obiettivo, avvicinando cosi' il soggetto. Con essi si può' ottenere un'ampia gamma di rapporti di riproduzione, si usano singolarmente o in combinazione, secondo quanto ci si vuole avvicinare e conservano sia l'automatismo del diaframma che l'accoppiamento all'esposimetro. E' quindi possibile inquadrare, focheggiare e misurare l'esposizione nelle migliori condizioni di luminosità, senza dover procedere alla chiusura manuale del diaframma prima dello scatto. Consentono anche il controllo automatico dell'esposizione come in una normale fotografia. A tanti vantaggi corrisponde un'unico neo: la perdita di luminosità dell'obiettivo che ovviamente varia in base alla lunghezza del o dei tubi usati. Generalmente però essa non è troppo forte e viene ben compensata se le misurazioni vengono fatte con l'esposimetro della macchina fotografica.

Soffietto NikonSoffietto Nikon

IL SOFFIETTO

E' senza dubbio il sistema migliore e più professionale per ottenere delle valide macrofotografie. Anche il soffietto viene montato tra macchina fotografica e obiettivo, ma a differenza dei tubi di prolunga ha la possibilità di una variazione continua della distanza dal soggetto al fine di ottenere ingrandimenti più o meno forti secondo necessità. Data la maggiore complessità della loro costruzione e la versatilità che offrono i soffietti hanno un costo maggiore dei tubi di prolunga, ma se ne trovano anche di marche universali. Una semplice rotazione della manopola alla base permette di sposare avanti o indietro l'obiettivo e di ampliare o ridurre l'estensione del soffietto ottenendo inquadrature a pieno formato anche dei soggetti più minuti. L'estensione è variabile con continuità senza interferenze e spesso permette di giungere fino a rapporti di ingrandimento notevolissimi, perfino 1:23 ed oltre (soggetto 23 volte più grande sulla pellicola rispetto alle dimesioni reali).

L'OBBIETTIVO MACRO

Un obiettivo macro è un obiettivo appositamente progettato per ottenere un'immagine il piu' possibile fedele nelle riprese ravvicinate, elininando le aberrazioni che nelle distanze di messa a fuoco più ravvicinate negli obiettivi normali sono molto evidenti. Molti obiettivi macro dispongono di particolari ghiere di allungamento che consentono, entro certi limiti, di evitare l'uso di tubi o soffietti. L'unione di un obiettivo progettato per riprese macro e di tubi di prolunga o meglio di un soffietto però costituisce il sistema migliore e più professionale per effettuare riprese macro di grande fedeltà con immagini nette e precise e fortissimi fattori di ingrandimento.

GLI ANELLI DI INVERSIONE DELL'OTTICA

Chi non vuole o non può affrontare la spesa di un obiettivo macro può ricorrere all'impiego di un obiettivo normale montato rovesciato. In tal modo si minimizzano le aberrazioni alle distanze ravvicinate e si facilita la messa a fuoco da vicino. Per far questo esistono i cosiddetti anelli di inversione dell'ottica che con un apposito attacco consentono di montare l'obiettivo sulla macchina fotografica al rovescio. Questo sistema però non consente di conservare i vari automatismi, nè quello del tempo e del diaframma (che andranno impostati a mano) nè quello dell'autofocus. Il sistema funziona bene con gli obiettivi di focale compresa tra 24 mm. e 50 mm. Con gli obiettivi grandangolari consente di ottenere facilmente rapporti di ingrandimento spinti, senza compromettere la qualità dell'immagine. Non funziona invece con i teleobiettivi e gli zoom.