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Dunque
la legge è relativamente chiara, ma ci si potrà chiedere quali siano quei 'fatti,
avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico'. Da un punto di vista
pratico non c'è altra via che fare riferimento all'uso corrente.
Facciamo qualche esempio pratico quindi. Può ad esempio un mercato essere considerato un
avvenimento pubblico? La risposta in linea di massima è SI. Un mercato è un 'fatto
pubblico', un avvenimento, anche se non in senso stretto. Dunque le foto fatte in un
mercato o in un raduno pubblico possono essere riprodotte senza liberatoria da parte dei
soggetti, a patto che sia evidente che sono state riprese appunto in quella sede e che il
soggetto non sia isolato dal contesto.
Si può mettere in mostra senza liberatoria la fotografia fatta all'amica carina
della sposa, ripresa durante o dopo la cerimonia delle nozze? Dipende! SI se la foto è
stata scattata durante la cerimonia pubblica, NO se si tratta di un primo piano che isola
la ragazza dal contesto o se la foto è stata ripresa fuori dell'ambito della cerimonia.
Se invece si incontra una bella ragazza per la strada e si pensa di fotografarla per
esporre le sue foto in una mostra o un concorso è evidente che sarà necessario chiederle
di firmare la liberatoria.
Ci sono però dei casi in cui non è molto facile stabilire se sia o meno necessaria
l'autorizzazione alla pubblicazione. Continuiamo con l'esempio della ragazza di cui sopra.
Se, sempre per fare un esempio, la incontriamo mischiata ad un gruppo di turisti in
visita, poniamo, al Colosseo?
Le domande da porsi sono sempre le stesse: 1- è un luogo pubblico? SI; 2- il soggetto è
ripreso insieme ad altri e non isolato in un primo piano? SI. Allora, a nostro parere, si
potrebbe fare a meno della liberatoria.
Attenzione però perchè esistono altre 'scuole di pensiero', che sostengono che non
occorre la liberatoria solo nel caso in cui il volto della persona ritratta nel luogo
pubblico non è riconoscibile. A noi francamente questa sembra un'interpretazione troppo
restrittiva della legge, che ci sembra peraltro non confermata dalle sentenze in materia.
Per stare più tranquilli, però, nei casi dubbi, vi consigliamo di farvi
firmare comunque una liberatoria. In genere è più facile di quanto si possa credere. Una
buona idea è di dire chiaramente al soggetto a quale uso sono destinate le fotografie,
promettendo di regalare, in cambio della liberatoria, uno o due ingrandimenti delle
immagini migliori (e mantenendo poi la promessa!). Gli atteggiamenti da parte del soggetto
in genere sono di due tipi: un netto rifiuto, nel quale caso vi consigliamo vivamente di
lasciar perdere o una (a volte perfino divertita) accettazione. |
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