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Nino Migliori
Materie e memoriaUna lunga attività
contraddistingue Nino Migliori uno dei maggiori fotografi italiani del secondo dopoguerra,
fortemente impegnato, a partire dalla fine degli anni Quaranta, sul terreno della
sperimentazione linguistica e del trattamento delle immagini. Gli inizi della ricerca di
Migliori appaiono divisi tra influenze neorealiste, e una originale sperimentazione dei
materiali e delle tecniche.
Così, nel giro di pochi anni, Migliori produce, da una parte,
le Ossidazioni e i Pirogrammi, tecniche che escludono l'utilizzo della macchina
fotografica. Sono opere che hanno pochi confronti nel panorama della fotografia mondiale e
che vanno lette in rapporto alle esperienze più avanzate dell'informale europeo: da Wols
a Tàpies a Burri.
Su un altro versante nasce per contro un corpus segnato dalla cifra stilistica dominante
dell'epoca, il neorealismo: una visione della realtà fondata sul primato del
"popolare", con le sue subordinate di regionalismo e di umanitarismo.
Dalla fine degli anni Sessanta il lavoro dell'autore assume valenze più marcatamente
concettuali ed è questa la direzione che negli anni successivi tende a prevalere.
Con Veronesi, Grignani, Munari e pochissimi altri, Migliori va annoverato tra i pochi
operatori che in Italia proseguono la ricerca delle avanguardie (quella di Man Ray,
Moholy-Nagy, di Schad e Schwitters) sul fronte della riflessione sui linguaggi
dell'immagine, con la fotografia come nodo centrale dell'immaginario e della ricerca
formale contemporanei.
Le sue opere sono conservate in importanti musei, tra i quali lo CSAC di Parma, la
Galleria d'Arte Moderna di Bologna; il Museo d'Arte Contemporanea Pecci di Prato, la
Galleria d'Arte Moderna di Roma, la Bibliothèque Nationale di Parigi, il Musée Reattu di
Arles, il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Fine Arts di Houston e il Museum
of Fine Arts di Boston, il Polaroid International Museum, USA.
In Italia gli sono
state dedicate mostre personali dalla Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino, dalla
Fondazione Italiana per la Fotografia e dalla Galleria fiaf con una raccolta di lavori
degli anni '50 presentati dall'Autore nei concorsi fotografici.
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