Inequivocabilmente,
lo statunitense Ansel Adams è uno dei più celebri e celebrati fotografi di paesaggio,
interpretato secondo inviolabili toni di bianco-bianco, nero-nero e grigio-grigio ben
distribuiti sulla stampa finale. La sua personalità fotografica è stata commentata da
autorevoli critici, che hanno sprecati termini elogiativi assoluti. In pochi casi, però,
lesercizio estetico di Ansel Adams, sempre sereno e possente, è stato messo in
pertinente combinazione con le sue analisi tecniche, che stanno alla base di tutto il suo
lavoro.
Ispiratore e teorico
di quello che è universalmente noto come Sistema Zonale, che è una supposizione tecnica
finalizzata alla controllata trascrizione in bianconero della realtà, Ansel Adams ha
elevato fino a livelli eccelsi lestetica del bianconero fotografico. Erroneamente,
qualcuno confonde lesposizione zonale con la massima estensione della scala dei
grigi sulla stampa fotografica bianconero (oppure sulla sua riproduzione in arti
grafiche).Invece, come lo stesso Ansel Adams ha precisato: "E importante
rendersi conto che tanto la fotografia espressiva (detta anche creativa) quanto quella di
documentazione non sono in rapporto diretto con quello che noi chiamiamo realtà. Noi,
senza percepire determinati valori del soggetto cerchiammo di duplicarlo sulla stampa. Se
lo desideriamo, possiamo simulare lapparenza in termini di valori di densità
riflessa, oppure possiamo restituirlo ricorrendo ad altri valori, basati sullimpatto
emotivo".
A seguire, Ansel
Adams precisa come i connotati stessi della fotografia rappresentino comunque una
interpretazione della realtà, ovvero come la fotografia per se stessa rappresenti
qualcosa di autonomo e proprio, dovendo necessariamente raffigurare qualcosa
(daltro?) che comunque sia si è presentato davanti allobiettivo. Testuale:
"Molti ritengono che le mie immagini rientrino nella categoria delle "foto
realistiche", mentre di fatto quanto offrono di reale risiede solo nella precisione
dellimmagine ottica; i loro valori sono invece decisamente "distaccati dalla
realtà". Losservatore può accettarlo come realistico in quanto leffetto
visivo può essere plausibile, ma se fosse possibile metterli direttamente a confronto con
i soggetti reali le differenze risulterebbero sorprendenti".
Più e meglio di
altri autori, Ansel Adams ha avuto il merito di comprendere come e per quanto
lesercizio della fotografia dipenda dai propri connotati tecnici fondamentali. A
questo proposito, vorremmo osservare come la sintesi tra tecnica e creatività sia di
fatto uno degli elementi portanti di tutta lopera fotografica di Ansel Adams. Alla
base di tutto cè la consapevolezza che lazione combinata dellobiettivo
e della pellicola debba necessariamente simulare al possibile la reazione occhio-cervello.
Come già abbiamo accennato, quello fotografico è un esercizio di rappresentazione, pur
dovendo per propria natura raffigurare concretamente qualcosa.
Le teorie di Ansel
Adams sul Sistema Zonale, che è appunto linsieme delle nozioni utili al più
adeguato e consapevole esercizio della fotografia bianconero, sono riunite nella serie di
tre titoli tecnici pubblicati in Italia dalleditore Zanichelli di Bologna, che ha
curato anche la traduzione della sua Autobiografia. Didascalicamente Il negativo,
La stampa e La fotocamera sono rispettivamente ciò che i rispettivi titoli
dichiarano: lucide e dettagliate analisi sulle componenti principali della ripresa
fotografica. Dopo aver rilevato limportanza della previsualizzazione del soggetto,
cioè del processo della propria identificazione e cosciente definizione secondo criteri e
princìpi individuali, Ansel Adams puntualizza come sia assolutamente fondamentale il
processo di sviluppo delle pellicole. Nei fatti, Ansel Adams definisce la gamma delle
tecniche applicate fra le quali deve essere individuata la più adatta a interpretare
limmagine come si è impressa nella mente del fotografo, prima e meglio di come è
stata effettivamente esposta la pellicola. Semplifichiamo nei limiti del possibile: il
processo di sviluppo delle pellicole si basa sul tempo e sulle reazioni chimiche. A grandi
linee la componente tempo incide sulle aree alte dellimmagine, cioè su quelle più
luminose, rendendo così controllabile il contrasto definitivo del negativo bianconero,
sia locale sia totale.
La chimica dello
sviluppo influisce invece sul contrasto e sulla definizione. Il Sistema Zonale, così come
lha codificato Ansel Adams, suddivide i grigi potenziali della fotografia bianconero
in dieci scalini, ognuno separato da uno stop esatto dai confinanti in salita e discesa
(un valore di diaframma, oppure un tempo di otturazione più breve o più lungo). La
definizione secondo la numerazione in cifre romane va da I a IX, oltre il quale il decimo
valore della Zona X corrisponde al supporto della carta sensibile inintaccata
dallesposizione sotto lingranditore; allopposto, il nero assoluto è
collocato su una ipotetica Zona 0. Fissato in Zona V il grigio medio con riflettenza al 18
per cento, le cifre più basse individuano i toni più scuri dellimmagine e le cifre
più alte quelli più chiari.
Scartando a lato i
termini della asettica massima estensione dei grigi, sempre che questo non corrisponda
alle intenzioni del fotografo, Ansel Adams codifica il proprio Sistema Zonale come la
capacità di orientare linformazione implicita nella fotografia bianconero secondo
particolari emozioni personali e individuali. E assolutamente importante saper
stampare allingranditore, altrimenti le nuances impressionate sul negativo si
perdono in una stampa approssimativa. Ed è anche necessario capire lintermediazione
degli strumenti tecnici di supporto. Lesposimetro spot, per esempio, non è una
bacchetta magica che offre soluzioni pronte alluso. Molto più semplicemente è uno
strumento che legge la luce in modo selettivo (con misurazione a un grado), e che va
diretto, guidato e interpretato con intelligenza e capacità. Diciamo che si tratta di un
metro a segmenti da falegname, dispiegato è proprio lungo un metro (oppure due), e se non
lo si posiziona a dovere non si può conoscere la misura di una parete, di un pavimento,
di una porta o di ciò che si desidera quantificare.
Quando commenta ai
processi di trattamento della pellicola, Ansel Adams si riferisce spesso a sviluppi
forzati per lestensione o la contrazione dei toni. Sia lestensione, sia la
contrazione, nel senso di riduzione, sono elementi importanti della visualizzazione,
perché permettono di controllare tutti i valori del soggetto, modificando la scala dei
valori di densità del negativo riguardo allesposizione originale della pellicola.
Le rispettive sigle N+ e N-, teorizzate e codificate proprio da Ansel Adams, indicano un
procedimento di sviluppo rispettivamente esteso e contratto rispetto ai propri tempi
standard. Il trattamento N+1 sposta in avanti i toni alti, per esempio il valore della
Zona VI va in VII, e N-1 li abbassa di un stesso stop. Anche qui, nessuna formula magica
risolutrice (nella vita, si deve sudare tutto): con i processi manipolati, si deve tenere
conto di come i diversi tempi di sviluppo agiscono sulla curva caratteristica della
pellicola, perché non è solo un problema di gradini sulla scala zonale.
Nato a San Francisco
nel 1902, Ansel Adams è venuto a mancare alla fine dellaprile 1984, a ottantadue
anni. Il suo costante impegno fotografico a diretto contatto con la grande natura della
west coast americana gli è valso, a due anni dalla scomparsa, un significativo
riconoscimento pubblico. LAmerican Board of Geographic Names ha dedicato a Ansel
Adams una delle più alte vette della Yosemite National Park, la riserva naturale
allinterno della quale lo stesso fotografo svolse una gran parte del proprio lavoro.
Quindi, la geografia statunitense comprende ora anche lAnsel Adams Mount,
testimonianza del grande impegno paesaggistico della sua fotografia.